Ambretta Rossi è un’artista che ha fatto della quotidianità il fulcro della propria ricerca pittorica. Con lo sguardo attento e il tratto rapido di chi conosce profondamente la vita che scorre nelle strade, riesce a trasformare episodi comuni in immagini cariche di emozione. I suoi acquerelli catturano l’essenza dei piccoli gesti: un passaggio fugace, una conversazione silenziosa, un momento di raccoglimento.
Nel suo lavoro si percepisce chiaramente un’intima adesione al reale, ma mai fredda o documentaristica. Rossi dipinge dal vero con una spontaneità che sorprende per freschezza e immediatezza. Che si tratti di un tram che attraversa la città o di bambini che escono da scuola, la scena viene filtrata attraverso un’emotività vibrante, resa viva da pennellate leggere, colori traslucidi e un segno essenziale che suggerisce più che definire.
In Uscita dalla scuola (2025), tre giovani camminano lungo un marciapiede cittadino, ognuno perso nei propri pensieri. Le sagome sono tratteggiate con decisione ma senza rigidità, e il colore, dato in velature sovrapposte, crea una sensazione di movimento continuo. Sullo sfondo, un’insegna verticale con la scritta “BAR” evoca uno scenario urbano familiare, senza tempo. La scena è semplice, ma parla con forza: è il ritratto di un’umanità distratta, reale, che abita la città con naturalezza.
In In libreria (2024), il tono cambia: l’ambientazione è raccolta, quasi intima. Una figura avvolta in un cappotto verde è colta nell’atto di sfogliare un libro. L’atmosfera è silenziosa, immersa in una luce soffusa che scivola tra gli scaffali. Le tonalità fredde e la morbidezza del tratto contribuiscono a creare un momento di sospensione, dove il tempo sembra rallentare. Qui, l’acquerello diventa mezzo di introspezione, linguaggio per raccontare il legame profondo tra persona e conoscenza.
Ambretta Rossi ha maturato il proprio stile attraverso un percorso formativo ricco, frequentando corsi e stage con maestri del calibro di William Tode ed Ekaterina Maltseva. Tuttavia, è soprattutto nella pratica quotidiana che l’artista affina la sua capacità espressiva: la si vede spesso dipingere dal vivo, tra mercati, vie cittadine e feste popolari, cogliendo dal vero la bellezza del presente.
Oltre alla pittura, si dedica al ritratto estemporaneo con carboncino e gessi, eseguendo in pochi minuti sorprendenti somiglianze che sanno cogliere non solo i tratti, ma l’anima dei soggetti. Durante una recente mostra presso la Galleria dell’Annunziata a Torino, ha scelto di ritrarre alcuni visitatori, tra cui una donna ucraina che ha condiviso con lei la propria storia. Per Ambretta, l’arte è anche scambio, incontro, ascolto.
Non manca in lei una vena artigianale: con materiali riciclati – cartoncini, capsule del caffè, oggetti di recupero – crea originali collane e orecchini, dimostrando ancora una volta quanto il gesto artistico possa estendersi oltre i confini della tela, trasformandosi in espressione di fantasia e sostenibilità.
Ambretta Rossi dipinge con la rapidità del cuore e con la sensibilità di chi sa osservare. I suoi acquerelli sono brevi racconti visivi, fotografie dell’anima, testimonianze poetiche di un vivere semplice, ma mai banale. Guardare le sue opere significa imparare a rallentare, a soffermarsi su ciò che accade accanto a noi — per riscoprirne la bellezza.