Quella di Valèrie, all’anagrafe Valeria D’Aniello, è un’accattivante rappresentazione di rimandi e meditazioni. Il linguaggio diretto, permeato da fascinosi richiami surreali, si distingue per la modernità del costrutto scenico e l’attualità delle tematiche presentate. L’artista inquadra particolari  in una dimensione onirica che oscilla tra il simbolismo e l’immediatezza del linguaggio pubblicitario.
Con tratto deciso Valèrie dà vita al disegno ben precisato e curato nei dettagli, arricchendolo della propria sensibilità cromatica e dell’abilità nell’uso della sfumatura. L’impaginato pittorico si presenta nitido, realistico e allo stesso tempo idealizzato, grazie anche alla qualità estetica dell’esecuzione.
La pittrice apre un universo misterioso, che annuncia verità indagabili, capaci di ricondurci con ironia alle nostre responsabilità.
Il ruolo della donna nell’attuale società diviene il focus di questa produzione.  Una produzione che ha  la capacità di cogliere l’essenza di una riflessione etica e di tradurla in paradigma   visivo tramite un linguaggio simbolico  perfettamente coerente dal punto di vista argomentativo.
Valèrie nasce a Massafra in provincia di Taranto il 29 marzo del 1979. Sin da bambina dimostra grande sensibilità ed interesse per le materie artistiche e filosofiche. I suoi studi superiori infatti, in maniera del tutto naturale convergono nella scelta del liceo artistico, dove affina tecniche e ricettività, prediligendo soprattutto lo studio della pittura e di alcuni pittori del Novecento in particolare. La sua poetica artistica si basa soprattutto sulla visione surrealistica (affascinata da Magritte), chiave attraverso la quale tocca i temi a cui è sensibile, di cui è protagonista, soprattutto nella sua prima fase produttiva, la donna, nella sua condizione di svantaggio e rivalsa, ma trattando il tema con ironia e leggerezza, nelle quali le immagini sono lasciate anche libere all’interpretazione personale e soggettiva dell’interlocutore. Predilige, per i suoi lavori, un supporto in cartone, per l’umilità del materiale il quale si presta perfettamente a rendere il lavoro pittorico un pò più simile ad un disegno grafico, per contenere in qualche modo nei suoi lavori, un’esigenza fumettistica, e per meglio isolare all’interno degli spazi uniformi non dipinti, l’essenza del messaggio contenuto nella figura rappresentata (per influenze metafisiche probabilmente legate alle opere di Giorgio De Chirico).

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here